LIBRI E PERSONE 2
A volte mi capita di divagare: parto dai libri e mi trovo a fare considerazioni sulle persone.
Ma il bello della vita è questo, non è mai chiusa per compartimenti stagni.
Si esce per comprare un libro e si incontra un vecchio amico che ci ricorda le vacanze di Pasqua trascorse in costiera amalfitana ai tempi del liceo.
In quelle vacanze c'era la cugina di un altro amico, appena più grande di noi, ma distante mille miglia ("una che fa l'università... roba da grandi!"): a certe età un paio d'anni di differenza sono un abisso.
Però ci mettemmo insieme e, in quei giorni di vacanza, leggemmo insieme un libro di Calvino.
Ecco, siamo tornati ai libri.
Entrato alla Feltrinelli per comprare l'ultimo di Camilleri ("Il medaglione"), ho comprato anche due libri di Calvino che avevo già letto (li avevo, ma presumo siano rimasti a casa dei miei e che poi se ne sia impossessato il mio fratellino).
Uno l'avevo letto addirittura alle medie ("Il barone rampante") e l'altro al liceo ("Le città invisibili"), in buona parte durante quelle vacanze di Pasqua in costiera.
Ho voglia di rileggerli.
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