RAGNATELE
"Fili di ragno invisibili imprigionano la mia vita, ma la mia mente, in fondo al tunnel, continua ad essere libera. Credo che sia ora di fare un po’ di pulizia."Scrissi queste righe e scattai la foto il 26 settembre 2003.
Sono dovuti passare tre anni, ma la pulizia è in fase conclusiva.
Lo spazio nuovo e sgombro fa quasi paura, e il mucchio di cose alle mie spalle non è da meno, ma devo solo muovere il primo passo ed i piedi proseguiranno da soli verso nuove strade.
Tra le cose che lascerò forse ci sarà questo blog: voglio viaggiare leggero.
Rubens
RADIO A VALVOLE
Quand'ero bambino c'erano ancora le radio a valvole.
Le radio a transistor già esistevano da tempo, ma in famiglia usavamo ancora le radio a valvole dei miei genitori: funzionavano benissimo e non c'era motivo per sostituirle. All'epoca gli oggetti costavano cari ed erano fatti per durare.
In sala c'era il classico mobile in legno che conteneva radio e giradischi con lo sportello per i dischi nella parte inferiore (c'erano anche dei vecchissimi quanto affascinanti 78 giri), in cucina c'era una radio grande quanto un tostapane nella classica plastica che - suppongo - fosse di colore bianco.
Io l'ho sempre vista di colore giallino, quasi avorio, credo per l'invecchiamento, e non riesco ad immaginarla diversa.
Ma l'oggetto del desiderio era la minuscola radio "Gnomo" di mia madre, sempre a valvole. L'aveva sin da ragazza, un cubetto di plastica avorio di circa 10 cm per lato, davvero piccola, e continuava a tenerla sul suo comodino del letto matrimoniale.
Due sole rotelle, accensione/volume e sintonia, e il disegnino di uno gnomo tutto colorato. Dal retro usciva un filo per l'antenna.
Quando mi ammalavo, mia madre portava questa radio sul mio comodino per farmi compagnia. Nella mia camera non riceveva bene e dovevo tenere in mano il filo dell'antenna per migliorare il segnale.
Non so le ore che sono stato con quel filo in mano girando la manopola della sintonia in cerca di stazioni lontane: ricevere non era facile.
Oggi sembra che lo sia, ma in mezzo a milioni di segnali è più facile perdere quelli buoni e credere nella facile sostituzione.
Ogni tanto rivorrei un filo da tenere tra le dita per cercare un segnale difficile, ma prezioso e unico.
Nella foto: La "Gnomo" prodotta dalla Era nel 1948
Radio italiana in plastica stampata, forse il più piccolo dei ricevitori realizzati prima della comparsa del transistor (cm 11x8x8). Era un modello assai diffuso, nonostante le caratteristiche tecniche modeste. Il circuito è a sole due valvole e consente l'ascolto delle frequenze unicamente in onde medie.
(info da www.radiodantan.it)