venerdì, settembre 09, 2005

SOLITUDINE E VIAGGIARE DA SOLI

Spesso parto da solo: non è un ripiego, ma una scelta (nulla di più facile che trovare compagnia di qualsiasi tipo) e credo che nessuno sia riuscito a spiegarne lo spirito meglio di Serena in questa pagina del 7 settembre.
Chissà perché molti vedono e vivono in modo negativo la solitudine: forse perché non sanno come adoperarla, forse perché la subiscono (la differenza tra lo sceglierla ed il subirla è fondamentale), forse perché da soli non sanno godere delle cose e delle sensazioni, e chissà quanti altri motivi. Un'infinità di "forse" che, messi tutti insieme, uno dopo l'altro, creano la collana chiamata "disagio", una collana stretta, che fa mancare il respiro, e si riesce a pensare solo a questo - all'aria che non arriva.
Eppure, se da una parte è stupendo godere di qualcosa condividendola con una persona affianco, è altrettanto bello - da soli - riuscire a rendersi permeabili permettendo che il mondo, le sensazioni e le emozioni ci avvolgano e poi attraversino lentamente lasciandoci qualcosa che durerà a lungo, spesso per sempre.
Avevo vent'anni e, da solo con una Citroen Dyane di quarta mano, arrivai a Capo Nord. Spensi il motore ed il silenzio mi avvolse. Non era un nulla, ma un qualcosa che conteneva l'odore salmastro del mare, l'orizzonte infinito della mia vita e la voce di un vecchio pescatore norvegese che mi aveva offerto ospitalità la sera prima. Alla luce baluginante della lampada avevamo parlato a lungo in un pessimo inglese misto a vocaboli di altre lingue, ma le parole erano nei semplici gesti che le accompagnavano, nel cibo che dividevamo e nelle nostre solitudini che si erano incontrate.

5 Comments:

At 09 settembre, 2005 19:15, Anonymous Anonimo said...

Dico soltanto questo: stare da soli è "roba" per pochi.
Anche a me piace ogni tanto sentire il deserto intorno, fa parlare molto il sé.
Avevi la Dyane? Io ho la due cavalli (Dolly, giallo-nera) che puoi vedere qui

 
At 09 settembre, 2005 19:20, Anonymous Anonimo said...

... anzi qui.
Scusa ho mancato il link giusto ;o)

 
At 09 settembre, 2005 19:37, Blogger Rubens said...

Avevo una splendida Dyane azzurra comprata di quarta mano: il mio biglietto verso la libertà visto che la comprai apposta per andarmene di casa subito dopo l'esame di maturità. La caricai di tutti i miei averi (non tanti, in verità) e partii per la Svezia dove avevo la ragazza dall'estate prima: restai in Svezia (e con la ragazza) per tre anni... e poi l'avventura si impossessò di nuovo di me! ;-)
Carina la tua 2CV!

 
At 14 settembre, 2005 08:00, Anonymous Anonimo said...

Ho sempre associato le piccole utilitarie Citroen alla mia voglia di viaggiare ed essere libera, una voglia giovanile, un po' proletaria, forse un po' alternativa e anticonvenzionale: del resto lo si deve essere per forza per preferire Dyane e 2CV alle varie utilitarie FIAT! ;o)
Deliziosa la Dyane azzurra, ce l'avevo anch'io!
Altre foto storiche?
Buongiorno :o)

 
At 14 settembre, 2005 08:05, Anonymous Anonimo said...

Aggiungo, sul viaggiare da soli, che appartengo anch'io a questa categoria: a volte per riscoprire me stessa, a volte per immergermi meglio nei posti dove vado senza portarmi alcuna traccia da casa. Non si tratta di tracce belle o brutte, gradevoli o sgradevoli, ma in ogni caso di "collegamenti" che ci mantengono costantemente ancorati alla nostra realtà, alla nostra vita, alla nostra lingua....e i nuovi mondi vengono osservati come da casa in TV sgranocchiando un pacchetto di patatine fritte....
Trilly72 ;o)

 

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