domenica, settembre 25, 2005

LA FANTASIA ED I RAPPORTI UMANI

Premetto che, con fantasia, intendo estro e creatività, il non essere banali e ripetitivi, o seguire schemi predefiniti.
Oggi parlavo al telefono con Sprilly che all'improvviso mi chiede "Ma tu come lo fai l'amore? Sei attivo, passivo, dolce, aggressivo, lo preferisci così, colì o come?".
E' banale rispondere "Lo preferisco in tutti i modi"?
Non perché sia di gusti facili - anzi, il contrario - ma lo preferisco in un modo o nell'altro e mi comporto in un modo o nell'altro a seconda del partner, del mio umore, del suo, della giornata, del luogo e di tante altre cose.
"Perché? Dovrei preferirlo sempre in un certo modo?"
"Di solito è così..."
Per me non è così e questo vale per tutto: non sono mai uguale a me stesso, non sono ripetitivo nei comportamenti. A volte ho voglia di restare a casa, altre volte devo partire senza neanche sapere per dove portando con me poche cose indispensabili, a volte sono paziente e tenero, altre nervoso e duro... idem nei rapporti umani, di coppia e nel fare l'amore.
"Così spiazzi il tuo partner che non sa come farti piacere!"
E' vero. I meccanismi ripetitivi facilitano i rapporti sociali e di coppia: la fantasia e l'essere mutevoli li complicano.
Oggi è una bella giornata di sole dal sapore quasi invernale e vorrei essere coccolato esattamente come la mia gatta che si stira pigra davanti alla finestra. Non ho voglia di coccolare, cosa che di solito mi piace fare, ed a lungo.
Oggi non mi va neanche la cioccolata, che adoro, ma mangerei una vaschetta di gelato seduto sul letto.
Sarebbe carino anche farlo insieme, affondandoci i cucchiaini e divertendoci come bambini.
Non va bene?

1 Comments:

At 25 settembre, 2005 21:33, Anonymous Anonimo said...

Io direi di si. Direi che va bene.

Ci vuol coraggio per avere ancora fantasia. Se ancora ce l'hai, vuol dire che nel tuo piccolo hai "combattuto" per mantenerla viva anche sotto la pioggia di tegole che ogni tanto capita che ti piovano addosso quando proprio non te lo aspetti....eh si...e in quei casi la "fantasia" di solito è la prima che dice "bè gente, auguri, continuate senza di me"...

Ci vuol coraggio ad essere ancora "cultori" della fantasia, perché significa essere pronti a farsi prendere e portare chissà dove dallo stupore, nel bene e nel male, senza mai supporre neanche lontanamente dove diavolo ti lascerà cadere, stavolta...Cadremo sul morbido, su un cuscinetto di erba tenera appena umida di rugiada?...o ci faremo male, magari anche tanto, scontando la colpa di esser saliti troppo in alto...
Ma nonostante questo, ci si butta.
E la cosa più bella è proprio quel momento in cui ti manca il fiato, perché sei in volo, senza sapere dove né come, ed è l'unica cosa che sai.
Ma, inspiegabilmente, ti basta.
Forse la vita si nasconde qui, in questo angolino di incertezza pura, nel brivido che si prova quando ci si lancia nel vuoto, giusto per il gusto di.
Per atterrare, c'è sempre tempo.

Notte :-p

 

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