sabato, dicembre 03, 2005

VISITE, PIOGGIA E MOLESKINE

Stamattina piove e fa freddo.
Sono le 8.30 e sono in studio da poco quando entra un mio vecchio amico. Non si è coperto ed è bagnato, ma sembra non accorgersene. Ha gli occhi lontani e febbrili nello stesso tempo, parla a voce bassa nonostante si sia da soli.
"Ho ritirato le analisi"
"Come sono?"
"Brutte"
Fissa i suoi occhi nei miei, accenna il sorriso strano che non tutti capiscono, un sorriso che vuole trasmettere conforto persino quando è lui ad averne bisogno.
"Quanto tempo?"
"Un anno, forse due..."
"Che hai intenzione di fare?"
"Il solito, magari qualche viaggetto in più, non ho molti soldi. Di cose belle è pieno il mondo, ma ce ne sono tantissime altrettanto belle a portata di mano, tante da vivere, tante da scoprire. Ti vorrei lasciare una cosa, ti dispiace?"
Mi mette in mano un quadernetto nero - un moleskine - identico al mio.
"E' quello nuovo. Ci ho scritto solo poche pagine, se ti fa piacere vorrei che continuassi a riempirlo tu"
Non rispondo, ma è implicito nella mano che accetta il moleskine.
Mi saluta dicendo "A presto" come sempre, col sorriso strano e la solita luce che brilla in fondo agli occhi.
Si allontana sotto la pioggia a capo scoperto e presto svanisce in lontananza.
La strada è più vuota adesso e sento freddo.
Stringo il moleskine tra le mani e mi sembra emanare calore.
Il suo.

1 Comments:

At 04 dicembre, 2005 19:58, Anonymous Anonimo said...

Credo di conoscere quel tipo di calore. E' la voglia di vivere anche se le analisi sono brutte. La voglia di viaggiare, montare sul primo treno perche' si teme sia l'ultimo. Ricominciare la nuova vita di domani, quando le analisi parleranno un'altra lingua. E allora, un nuovo viaggio.

 

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