ISTINTO O ILLUSIONE?
Titolo polemico per un pensiero polemico.
Un pensiero che a volte si rincorre come un cane che si morde la coda.
L'istinto dice "Fai quella cosa che è giusta", la mente ci costruisce castelli, il raziocinio la definisce impossibile, la memoria la classifica come illusione e condanna e soffoca l'istinto.
Da molti anni ho smesso di permettere alla mente di condizionarmi la vita: nel dubbio (o la paura) che si tratti di illusioni e che possa farmi male, mi impedirebbe di vivere l'attimo in attesa di un futuro tutto da verificare.
Oggi c'è il sole e non posso non goderne i raggi ed il tepore pensando che domani potrebbe piovere o che smetta di brillare: anzi, in tal caso, sarò grato all'istinto che oggi mi ha spinto a chiudere lo studio ed a fare una lunga passeggiata sulla spiaggia finalmente senza bagnanti ed ombrelloni.
"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro.
Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare."(A. Schopenauer)
LA FANTASIA ED I RAPPORTI UMANI
Premetto che, con fantasia, intendo estro e creatività, il non essere banali e ripetitivi, o seguire schemi predefiniti.
Oggi parlavo al telefono con Sprilly che all'improvviso mi chiede "Ma tu come lo fai l'amore? Sei attivo, passivo, dolce, aggressivo, lo preferisci così, colì o come?".
E' banale rispondere "Lo preferisco in tutti i modi"?
Non perché sia di gusti facili - anzi, il contrario - ma lo preferisco in un modo o nell'altro e mi comporto in un modo o nell'altro a seconda del partner, del mio umore, del suo, della giornata, del luogo e di tante altre cose.
"Perché? Dovrei preferirlo sempre in un certo modo?"
"Di solito è così..."
Per me non è così e questo vale per tutto: non sono mai uguale a me stesso, non sono ripetitivo nei comportamenti. A volte ho voglia di restare a casa, altre volte devo partire senza neanche sapere per dove portando con me poche cose indispensabili, a volte sono paziente e tenero, altre nervoso e duro... idem nei rapporti umani, di coppia e nel fare l'amore.
"Così spiazzi il tuo partner che non sa come farti piacere!"
E' vero. I meccanismi ripetitivi facilitano i rapporti sociali e di coppia: la fantasia e l'essere mutevoli li complicano.
Oggi è una bella giornata di sole dal sapore quasi invernale e vorrei essere coccolato esattamente come la mia gatta che si stira pigra davanti alla finestra. Non ho voglia di coccolare, cosa che di solito mi piace fare, ed a lungo.
Oggi non mi va neanche la cioccolata, che adoro, ma mangerei una vaschetta di gelato seduto sul letto.
Sarebbe carino anche farlo insieme, affondandoci i cucchiaini e divertendoci come bambini.
Non va bene?
MA FUORI C'E' IL SOLE
Ha piovuto tutto ieri, stanotte e stamattina, ma ora c'è di nuovo il sole e ne ho approfittato per scattare qualche foto in un vecchio casolare poco fuori città.
La sequenza ha illustrato bene il mio umore dei giorni passati quando la pioggia non è solo quella che si vede e non bastano un ombrello o un tetto per ripararsi, e si ha l'impressione che di noi restino solo tracce consunte ed ignorate.
Uno scarpone orfano ed un cappello in mezzo alla polvere.
Ma, al di là delle ragnatele, della polvere e dei vetri sporchi, fuori c'è il sole.
SI PARTE
Giorni in cui tutti partono o arrivano, domani parto anch'io.
Ho preparato lo zainetto, caricato l'iPod e il cellulare, e salirò su un treno.
Non ho dimenticato un minuscolo quadernetto nero consumato nel quale annoto i miei pensieri, spesso sotto forma di disegni. L'altro giorno ho disegnato una piccola porcospina sorridente. Ha un cappellino rosso in testa, uno zaino ed una macchina fotografica in mano. E' partita anche lei, ma in direzione opposta alla mia.
I treni partono, i treni arrivano, i treni s'incrociano.
Ogni tanto ci s'incontra per caso o per volontà sullo stesso treno o in una stazione.
PANE E POMODORO
Da bambino avevo i nonni in campagna e l'ora della merenda era una felicità inaudita. Con mio nonno andavo a scegliere un pomodoro nell'orto, il più bello ed il più grosso, prendevo qualche foglia di basilico e li portavamo alla nonna.
La luce intensa del sole filtrava attraverso le persiane o le imposte semichiuse che, con le spesse mura, tenevano fuori la calura estiva.
Mia nonna prendeva una gigantesca pagnotta di pane fatta in casa e ne tagliava una lunga fetta tenendola stretta contro il corpo, poi spremeva il pomodoro ben maturo sul pane (non mi piaceva a fette), aggiungeva sale, olio e le immancabili foglioline di basilico.
Crescendo, la passione per il pane e pomodoro mi è rimasta immutata e non riesco a resistere al profumo del basilico, quasi sensuale nella sua freschezza mediterranea.
Spesso mi preparo pane e pomodoro per merenda, ma non lo disdegno neanche per colazione come stamattina (la sequenza fotografica è di poco fa). Prepararlo è un rito e gli ingredienti devono essere gustosi altrimenti ci rinuncio senza problemi, come al caffè e a tanti altri piaceri della vita ai quali non riesco ad associare il concetto di "Chi si contenta gode".
DYANE E VIAGGI
Viste le richieste, ecco due foto storiche di quella mitica estate in cui la mia vita prese una svolta diversa e radicale... :-)
SOLITUDINE E VIAGGIARE DA SOLI
Spesso parto da solo: non è un ripiego, ma una scelta (nulla di più facile che trovare compagnia di qualsiasi tipo) e credo che nessuno sia riuscito a spiegarne lo spirito meglio di Serena in
questa pagina del 7 settembre.
Chissà perché molti vedono e vivono in modo negativo la solitudine: forse perché non sanno come adoperarla, forse perché la subiscono (la differenza tra lo sceglierla ed il subirla è fondamentale), forse perché da soli non sanno godere delle cose e delle sensazioni, e chissà quanti altri motivi. Un'infinità di "forse" che, messi tutti insieme, uno dopo l'altro, creano la collana chiamata "disagio", una collana stretta, che fa mancare il respiro, e si riesce a pensare solo a questo - all'aria che non arriva.
Eppure, se da una parte è stupendo godere di qualcosa condividendola con una persona affianco, è altrettanto bello - da soli - riuscire a rendersi permeabili permettendo che il mondo, le sensazioni e le emozioni ci avvolgano e poi attraversino lentamente lasciandoci qualcosa che durerà a lungo, spesso per sempre.
Avevo vent'anni e, da solo con una Citroen Dyane di quarta mano, arrivai a Capo Nord. Spensi il motore ed il silenzio mi avvolse. Non era un nulla, ma un qualcosa che conteneva l'odore salmastro del mare, l'orizzonte infinito della mia vita e la voce di un vecchio pescatore norvegese che mi aveva offerto ospitalità la sera prima. Alla luce baluginante della lampada avevamo parlato a lungo in un pessimo inglese misto a vocaboli di altre lingue, ma le parole erano nei semplici gesti che le accompagnavano, nel cibo che dividevamo e nelle nostre solitudini che si erano incontrate.
PIOVE
Piove e sembra non smettere mai, ma anche nel grigio totale c'è sempre una luce che rende tutto più bello.
SI RICOMINCIA
A fine agosto ho riaperto lo studio e ricominciare è stato terribile. Lo si vorrebbe fare pian piano, magari con lavori leggeri e richieste non troppo pesanti, ed invece ci si ritrova ad affrontare lavori, rogne e richieste assurde per oltre dieci ore al giorno che sono tante in qualsiasi periodo e sembrano ancora di più quando ci si è persa l'abitudine.
In questi giorni di stress ho avuto l'assistenza morale di una giovane porcospina... non il grazioso animaletto, ma un'amica che si è tagliata i capelli cortissimi ("Il taglio da viaggio così sto più fresca" dice lei) e per questo sembra una porcospina.
E' partita per le vacanze col suo zaino ed un cappellino rosso, ed ogni tanto mi mandava tramite sms allegre notizie del suo viaggiare ("Sono coi piedi in acqua, è splendido!", "Che caldooooo! Ora mi tuffo in mare!", "Ho mangiato un panino con lo stracchino e mi sono sbrodolata tutta!").
Piccole, importanti boccate d'aria in un settembre più caldo di agosto.
A lei dedico questa vignetta che la ritrae in stazione, pronta per la partenza.