martedì, agosto 30, 2005

STORIE BREVI






Le storie non sono solo quelle che durano mesi, anni o una vita.
Ogni giorno infinite storie nascono e finiscono
brevi come la vita di una farfalla.
Qualcuna può durare l'intervallo tra due treni,
un arrivo ed una partenza.
Solo le briciole di un cracker ci dimostrano che sono esistite per davvero.

sabato, agosto 27, 2005

IN CAMERA DA LETTO...

...con le persiane chiuse, si creano ombre e giochi di luce.
Da bambino, d'estate in campagna, restavo affascinato a guardarli quando, dopo pranzo, mi veniva vietato di correre subito a giocare all'aperto ("Devi restare in casa al fresco altrimenti ti prendi un'insolazione!").
Fissavo il soffitto e pensavo alle ingiustizie dei "grandi" ("grandi esseri" uguale "grandi ingiustizie"?).
Osservavo le ombre muoversi (bastava il passaggio di un'auto per alterare le luci ed i riflessi) e la fantasia trovava immagini, disegni, avventure.
Alla fine dell'avventura erano le 16,00: il tempo di mangiare per merenda una colossale fetta di pane e pomodoro preparata da mia nonna, e poi via nei campi o nel cortile!


giovedì, agosto 25, 2005

ROTTURE E VIAGGI

Non ho voglia di lavorare.
Sono ancora in ferie sino a fine mese, ma devo riprendere a lavorare pur tenendo lo studio chiuso al pubblico.
E non ho voglia.
Non sto dicendo nulla di nuovo, credo che capiti a tutti, ma di solito non ho problemi perché amo il mio lavoro che è interessante e gradevole.
Quest'estate mi sono regalato una serie di DVD di vecchi film che mi faceva piacere rivedere e conservare, ma il giorno prima di ferragosto il lettore di DVD (nuovo e di discreta qualità) si è rotto.
Ovviamente l'assistenza riapre a settembre.
Ovviamente i film non li ho visti (e non mi piace vederli sul computer).
Ovviamente non è ovvio che le cose si debbano guastare a ferragosto.
In agosto non si dovrebbe fare nulla se non le vacanze: vietato star male, vietato anche morire.
("Ma le pare questo il momento? Suvvia, un po' di considerazione per chi è in ferie!")
Non ho mai amato le vacanze in agosto e le ho sempre prese in settembre, ma adesso non posso più: mi devo adeguare ai ritmi delle aziende, dei fornitori, dei clienti, ma la seconda metà di settembre non ho lavori in scadenza e penso di prendermi qualche giorno di vacanza.
Forse partirò senza meta, come faccio spesso, e partirò da solo in modo da essere libero di fermarmi o ripartire quando voglio, di essere sociale o solitario a seconda dell'umore.
In alcuni casi l'emozione è nel viaggio stesso e nell'atto del viaggiare, e non nella destinazione.

mercoledì, agosto 24, 2005

FARFALLA VIRTUALE

I pensieri possono essere farfalle.
Belli, delicati, fragili.
Possono volare sino a chi sono destinati, ma come le farfalle hanno la vita breve se non vengono raccolti e custoditi: solo allora vivranno per sempre.

martedì, agosto 23, 2005

SOGNI...


Quando i miei sogni si infransero contro le stelle capii: di esse la luna non se ne fa ornamento, ma scudo.

domenica, agosto 21, 2005

SEGUI LA TUA STELLA


Seguila sempre, non distrarti mai.
Se la strada o gli eventi te lo impediscono, fai pure delle deviazioni, rallenta il tuo passo, fai delle soste, supera gli ostacoli, dividi il cammino con gli amici, allontana o impara a convire coi nemici, ma non perderla mai di vista e, appena puoi, torna a seguirla.
A volte è una stellina piccola e lontana, ma è la tua e brilla solo per te.

sabato, agosto 20, 2005

CHAT FOR TEA AND TEA FOR TWO


Una chat delle cinque può definirsi una chat all'inglese?
Può esserlo se scorre serena come tra vecchi amici davanti ad una tazza di thé concedendosi anche delle golosità (eh, sì, cos'è un thé senza pasticcini?), se assume subito i toni giusti, se non ci si deve porre la domanda di cosa dire o quale possa essere la risposta giusta per non urtare la sensibilità dell'altro.
Non esistono *le risposte giuste*, ma *le risposte*: sono le persone e le occasioni che possono farle diventare giuste o sbagliate.
Ora sono quasi le 17.30 e nell'aria c'è ancora l'odore del thé e dei pasticcini.
C'è anche l'odore della pioggia e della terra bagnata: piove di nuovo e sento le gocce rimbalzare sulle tegole della mia mansarda.

LIBRI E PERSONE 2


A volte mi capita di divagare: parto dai libri e mi trovo a fare considerazioni sulle persone.
Ma il bello della vita è questo, non è mai chiusa per compartimenti stagni.
Si esce per comprare un libro e si incontra un vecchio amico che ci ricorda le vacanze di Pasqua trascorse in costiera amalfitana ai tempi del liceo.
In quelle vacanze c'era la cugina di un altro amico, appena più grande di noi, ma distante mille miglia ("una che fa l'università... roba da grandi!"): a certe età un paio d'anni di differenza sono un abisso.
Però ci mettemmo insieme e, in quei giorni di vacanza, leggemmo insieme un libro di Calvino.
Ecco, siamo tornati ai libri.
Entrato alla Feltrinelli per comprare l'ultimo di Camilleri ("Il medaglione"), ho comprato anche due libri di Calvino che avevo già letto (li avevo, ma presumo siano rimasti a casa dei miei e che poi se ne sia impossessato il mio fratellino).
Uno l'avevo letto addirittura alle medie ("Il barone rampante") e l'altro al liceo ("Le città invisibili"), in buona parte durante quelle vacanze di Pasqua in costiera.
Ho voglia di rileggerli.

LIBRI E PERSONE 1


Ieri sono andato alla Feltrinelli per comprare un libro. Volevo comprarne UNO, ma - come al solito - ne ho comprati diversi ed alla fine sono uscito dalla libreria coi miei tre preziosi mucchietti di carta stampata (il piacere di avere tra le mani un vero libro non ha nulla a che vedere con il leggerlo sul computer). La signorina della cassa (signorina? Ha la mia età e probabilmente avrà marito e figli... non guardo mai le mani delle persone per vedere se hanno la fede, piuttosto resto affascinato dalle mani stesse) ogni volta che mi vede fa un sorriso a 32 denti. Ci conosciamo da una vita, da quando ero studente e lei lavorava presso la libreria dell'università, ma non ci siamo mai detti più del necessario, magari qualche commento sui libri appena comprati "Li ho letti anch'io e sono molto belli, ottima scelta" oppure "Non mi sono piaciuti, secondo me l'autore quel giorno non aveva idee e si era impegnato con l'Editore a consegnare il nuovo racconto".
E' strano come alcune persone accompagnino la nostra esistenza senza che non se ne conosca neanche il nome.

giovedì, agosto 18, 2005

LA LUNA DI CARTA


Quann'era picciliddro, una volta sò patre, per babbiarlo, gli aviva contato che la luna 'n cielu era fatta di carta. E lui, che aviva sempre fiducia in quello che il padre gli diciva, ci aviva criduto. E ora, maturo, sperto, omo di ciriveddro e d'intuito, aviva nuovamente criduto come un picciliddro a dù fimmine, una morta e l'altra viva, che gli avevano contato che la luna era fatta di carta.

La tragedia, quann'è recitata davanti alle pirsone, assume pose e parla alto, ma quanno è profondamente vera parla a voce vascia e ha gesti umili. Già, l'umiltà della tragedia.

(Pensieri di Montalbano in "La luna di carta" di Andrea Camilleri 2005)

CONFINI INVISIBILI

"La trovo bene" fece il maresciallo taliandolo.
Montalbano si squietò. Gli capitava spisso, nell'ultimi tempi, che quella frase non gli sonava giusta. Se uno ti dice che ti trova bene, viene a significari implicitamente che pinsava di trovarti peggio. E pirchì lo pinsava? Pirché sei arrivato ad un'età indovi il peggio ti può capitare dalla sira alla matina. Tanto per farci un esempio: fino a un certo jorno della tò vita, sciddrichi, cadi, ti susi e non ti sei fatto niente, invece po' arriva il jorno che sciddrichi, cadi e non ti puoi cchiù susiri pirché ti sei rotto il femore. Che è capitato? E' capitato che hai varcato il confine invisibile da un'età all'altra.

(da "La luna di carta" di Camilleri)

CIMITERO DI BRION


Nella foto, un particolare del cimitero di Brion progettato da Carlo Scarpa.
Un'opera d'arte che i soliti vandali non riescono a deturpare come di consueto.
Rispetto per il luogo? Chissà.
Mi piacciono i cimiteri, anche quelli piccoli di campagna o di paese.
Quelli di guerra, sterminati e pieni di piccole lapidi tutte uguali, hanno un fascino grafico tutto loro che mi fa spesso dimenticare ciò che sono per davvero: la testimonianza dell'umana stupidità.

mercoledì, agosto 17, 2005

BRIDGET JONES


E' venuta a trovarmi la mia amica Anna.
"Sono peggio di Bridget Jones" esordisce.
L'invito a raccontarmi tutto mentre prendo dell'ottimo té freddo dal frigorifero (naaa, non quello del discount, lo faccio io!) e glielo porto fuori al terrazzo in una gradevole zona d'ombra sotto la vite americana.
"Sono un'illusa ed una sfigata!" continua "e dammi quel té che annegherò così i miei dispiaceri!".
Una volta i dispiaceri si annegavano nell'alcool, ma è meglio così: se berrà troppo té al massimo non dormirà stanotte.
"Ti ricordi Massimo?"
(Certo che me lo ricordo quel cretinopalestratomeletrombotutte!). Annuisco.
"Ero a casa con lui..."
"Non mi sembra una novità visto che state insieme da un paio di settimane"
"Stavamo a letto... sì, insomma, stavamo facendo del sesso..."
"Neanche questa è una novità... cioè, non lo so, ma posso immaginarlo"
"E invece no, non l'avevamo mai fatto... lui è un uomo all'antica, sai? Serio, rispettoso... mi ama davvero..."
(il cretinopalestrato sa cosa significhi amare? Ma se di solito dice "Basta che respiri"!)
"A dire il vero io volevo farlo già da tempo... l'altra sera in macchina l'ho provocato, ho cominciato a baciarlo ed a carezzarlo dappertutto... ero proprio su di giri!"
"E allora?"
"Non ha voluto... ha detto che in macchina non gli piace e che gli si sgualcivano i pantaloni!"
"In macchina non piace anche a me, se è per questo, però non mi preoccuperei dei miei jeans!"
"Allora abbiamo rimandato giorno dopo giorno sino ad oggi... non vedevo l'ora... ero eccitatissima... pensa che avevo comprato un completino intimo molto sexy per l'occasione"
Sorride e gli occhi le brillano di malizia al solo ricordo.
"Immagino che le tue arme seduttive abbiano ottenuto l'effetto che desideravi!"
"Appena sono entrata mi ha accolta con il garbo di un vero gentiluomo, poi mi ha mostrato la casa, le coppe che ha vinto in quelle gare... come si chiamano? Quelle in cui gonfiano i muscoli..."
"Non lo so, ma non è importante... continua..."
"Quante coppe! E quante foto abbracciato a ragazze bellissime! La cosa mi dava un po' fastidio, ma sapere che adesso Massimo era solo mio mi riempiva di piacere... solo mio, capisci?"
"Sì, capisco" (ma ne dubito)
"Mi metto vicino alla foto di una ragazza in costume da bagno, mi sfilo l'abito e gli chiedo se davvero preferiva me... insomma, io non sono male, ma quella era proprio super! ...Massimo mi guarda, mi dice che nessuna mi può stare alla pari, che sono la donna da amare per sempre... che non aveva desiderato nessun'altra come desiderava me in quel momento... mi dico che il momento è quello giusto e faccio per slacciargli i pantaloni"
"Con garbo, spero: mica glieli avrai spiegazzati!"
(doveva essere una battuta, ma lei la prende sul serio)
"No, no, erano pantaloni firmati, si sarebbe arrabbiato... glieli ho tolti e poggiati sulla sedia dopo averli piegati con cura"
"Tutto procedeva bene, che c'entra Bridget Jones, allora?"
"C'entra che io sono peggio di lei!"
"Perché peggio?"
"Lei almeno - ehm - concludeva anche se poi tutte le storie le andavano male!"
"E voi non avete concluso?"
"No"
"Come mai?"
"Non aveva voglia... o meglio, aveva voglia ma si sentiva inibito perché dice che sono troppo donna, troppo femminile, troppo desiderabile, troppo tutto e che non riesce nemmeno a concepire di poter far l'amore con me!"
"Be', ci riuscirà se ti vuole davvero bene e ti desidera..."
"No, non ci è riuscito e mi ha detto che non vuole vedermi più"
Vado a prendere l'intera bottiglia di té freddo: il pomeriggio sarà lungo.

(foto tratta dal film)

ORA DI PRANZO?


Stamattina, appena sveglio, ho iniziato a leggere "La luna di carta" di Andrea Camilleri.
Poco fa ho sentito un certo languorino e mi sono detto "Smettila di accanirti su questo libro e vai a fare colazione... vabbe' che sei ancora in vacanza, ma smettila di oziare!".
Dopo essermi rimproverato severamente (leggere un buon libro non è oziare!) ho alzato gli occhi sulla radiosveglia ("Ancora qualche minuti, d'accordo?") ed ho notato che sono le 12.50.
Diavolo di un Camilleri, altro che colazione: è ora di pranzo!

martedì, agosto 16, 2005

MARE...


Mare... già, il mare... eccolo...

DOPO LA TEMPESTA

L'acquazzone di ieri deve aver fatto sfogare come si deve il cielo: stamattina c'è un bel sole, fa di nuovo caldo e si può andare al mare... o meglio, può andarci chi desidera andarci, non io.
Di solito passo per uno che non ama il mare e non faccio nulla per sfatare questa leggenda, ma la realtà è che a me piace molto il mare e non la vita da spiaggia.
Sono appassionato di immersioni sin da ragazzino e per me mare significa acqua, per giunta limpida, profonda e pulita.
Niente pediluvi in pozzanghere sporche ed inquinate, please! :-)

lunedì, agosto 15, 2005

ARCOBALENO

No, l'arcobaleno non c'è stato, ma ora c'è il sole, un bel sole dorato che modella le cose e le rende tutte più belle.
Da una casa escono le note sommesse di un flauto che sembrano scivolare sull'asfalto bagnato.
E' ferragosto ed i negozi sono chiusi, ma dentro una serranda abbassata qualcuno ha lasciato una cassetta e del cibo: c'è una gatta che allatta i suoi piccoli.
Mamma gatta mi guarda preoccupata, ma capisce che non ha nulla da temere e torna a concentrarsi sui micetti, ancora con gli occhi chiusi.
Sorrido e torno a casa.

FERRAGOSTO


Fa caldo.
Nonostante la pioggia ed il vento forte, fa caldo.
Forse per questo oggi è nato questo blog: per il vento che soffia imperterrito e trascina le sedie dei bar e gli ombrelloni, ma non rimuove le ragnatele che avvolgono i miei pensieri; per la pioggia che bagna ma non lava.
Fa caldo ed è ferragosto.
Cambierebbe qualcosa se non fosse ferragosto o se lo fosse, ma non facesse caldo?
Non credo, ed è per questo che adesso uscirò: voglio aspettare l'arcobaleno.